Detrazione infissi 2020
Pavimenti e rivestimenti

Detrazione infissi 2020: come funziona

Nella recente Manovra 2020, tra le varie e diverse agevolazioni che sono previste per la casa, è stata anche confermata per quest’anno, un aiuto speciale di tipo economico per chi intenda sostituire i propri infissi, questo in maggior parte per una questione di risparmio energetico con un conseguente risparmio sulla bolletta. Il bonus infissi 2020 rientra in quello che viene chiamato Ecobonus e, come confermato da una sentenza della Cassazione sarà previsto anche per gli immobili che sono in affitto. Questo sconto di tipo fiscale consiste in una detrazione dell’IRPEF che è ripartita in 10 quote annuali e con rate di identico importo. La detrazione, per tutti i lavori effettuati e che sono stati pagati nel 2020 comincerà a partire dalla dichiarazione dei redditi 2021 e per 10 anni consecutivi. Con un esempio possiamo chiarire meglio i calcoli. Ammettiamo di aver speso €30000 complessivamente: si potrà portare ogni anno in detrazione €1500 per 10 anni (€15000 è pari al 50% del totale speso, ovvero €30000). Qualora l’importo da detrarre sarà maggiore dell’importo dell’Irpef da versare, il contribuente non potrà riportare l’eccedenza all’anno successivo in alcun modo o di poterne chiedere il rimborso.

Requisiti per poter richiedere l’agevolazione

Per poter godere di queste agevolazioni il nostro immobile dovrà rispettare delle condizioni ben precise: l’immobile su quale dovrà essere soggetto l’intervento deve essere già esistente al momento della sostituzione e dunque già accatastato o che siano in fase di accatastamento. Si dovrà essere in regola con il pagamento di eventuali tributi precedenti da versare. E, questo immobile dovrà essere dotato di impianto di riscaldamento. Anche durante le operazioni di installazione si dovranno rispettare alcuni punti chiave, dal punto di vista tecnico. Si dovrà infatti trattare di una sostituzione o di una modifica di infissi precedentemente già esistenti. L’opera dovrà delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso dei vani che non siano riscaldati. I nuovi infissi dovranno inoltre garantire un valore di trasmittanza termica (Uw) e che sia inferiore o uguale al valore di trasmittanza limite che viene riportato nella tabella 2 del D.M.. Per quest’ultimo punto sarà necessaria la perizia asseverata e redatta da un tecnico di tipo abilitato (ingegnere, architetto, geometra o perito) e che sia iscritto al proprio albo professionale. In questo documento dovrà essere indicato il valore di trasmittanza dei nuovi infissi che andremo ad installare, e che sia tale da rispettare il valore di trasmittanza che viene riportato sulla tabella 2 del D.M. del 26 gennaio 2010. Se essa manca, sarà necessario che il produttore dell’infisso, attraverso una certificazione, ne garantisca che il prodotto rispetti gli stessi identici requisiti.

Detrazione infissi 2020: importo ed aliquota

La legge di bilancio per l’anno solare 2020 ha confermato l’aliquota di detrazione delle spese sostenute ed ogni contribuente potrà portare sulle detrazioni, al momento della dichiarazione dei redditi e potrà essere portato il 50% delle spese totali sostenute sull’esecuzione dei lavori. Il costo complessivo sostenuto, che potremo portare in detrazione, per l’acquisto ed installazione dei nuovi infissi e che è comprensivo delle opere murarie e le prestazioni professionali necessarie per completare il lavoro e che sia ammesso per le detrazioni non potrà superare il tetto massimo di 60000 euro. Se la cifra è in eccesso sul tetto massimo, la parte in più non sarà ammessa al beneficio fiscale.

Ecobonus 110%

La domanda che molti si pongono in questo momento, anche alla luce della manovra shock proposta dal Governo Italiano in seguito all’emergenza Coronavirus, e con l’aumento al 110% dell’aliquota per la detrazione, è se anche la sostituzione degli infissi e dei serramenti della propria abitazione rientra in questo super bonus. In questo caso però la risposta è negativa. Infatti gli interventi di questo tipo sono considerati di impatto minore, e quindi non è prevista alcuna modifica dell’aliquota di detrazione e che rimane quindi fissata al 50%. Qualora però la sostituzione degli infissi avviene insieme ad altri lavori e che riguardano in maniera più estesa l’intero edificio, allora, il beneficio speciale si allagherà e comprenderà anche la sostituzione degli infissi. Nel caso più specifico questo comprende: gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali e che interessano l’involucro dell’edifico con una incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo, entro un limite di 6000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edifico. E anche che la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con abbinamento eventuale ai sistemi fotovoltaici (limite di spesa fissato a €30000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari) simili interventi sugli edifici unifamiliari (terzo tipo) con limite a €30000. Ricordiamo che l’Ecobonus 110% consiste nella detrazione del 110% delle spese sostenute per interventi che hanno come obbiettivo l’efficientismo energetico delle abitazioni. A beneficiare sono le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 ed il bonus fiscale sarà goduto in 5 anni, con rate di pari importo oltre alla possibilità di cedere il credito maturato alle banche o di chiedere lo sconto direttamente in fattura all’impresa che effettua i lavori, con lo sconto del 100%.

Le modalità di pagamento

Per quanto riguarda la modalità di pagamenti determinanti per usufruire delle detrazioni, esiste una distinzione:

chi non è titolare di reddito di impresa deve effettuare il pagamento delle spese sostenute mediante bonifico bancario o postale, cosiddetto parlante;

chi è titolare di reddito di impresa è esonerato dall’obbligo di pagamento mediante bonifico parlante. In questo caso, dovrà fornire altro tipo di documentazione idonea, come ricevuta del pagamento con bancomat o carta di credito.

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