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Arredamento

Cambiare illuminazione per rendere più salutare la propria casa

Sono diversi gli aspetti di cui tenere conto nel momento in cui si punta a rendere più salutare l’atmosfera della propria casa. Si può ricorrere, per esempio, a materiali naturali in contesti come il salotto, oppure dare spazio a piante e fiori. Un’altra strada valida è il cambiamento riguardante l’illuminazione. Se ti stai chiedendo come gestirlo sulla base dell’obiettivo che abbiamo ricordato a inizio articolo, non devi fare altro che proseguire nella lettura dei prossimi paragrafi.

Luce diffusa

La luce è fondamentale per definire il comfort di un ambiente. Oggi come oggi, siamo sempre più consapevoli dell’importanza di dare spazio, soprattutto nelle aree della casa deputate al relax, a una luce artificiale diffusa, che si armonizza alla perfezione con quella naturale.

La risposta migliore in questi casi la possiamo trovare nei lampadari. Come scegliere il migliore? Dipende da numerosi fattori. Se, per esempio, si ha un soffitto basso, è bene evitare un lampadario che si sviluppa in lunghezza. I modelli tra cui scegliere sono tanti! Non importa che si guardi l’assortimento di un negozio di lampadari a Merate o di un’attività in un’altra parte di Italia: quello che conta è trovare una soluzione proporzionata rispetto alle dimensioni della stanza e adatta allo stile dell’arredamento.

Viva la luce naturale

Fondamentale è in ogni caso ricordare che, per far sì che l’atmosfera di casa sia all’insegna della salute e dell’equilibrio, la luce naturale dovrebbe essere sfruttabile per il maggior numero di ore durante la giornata. Molto spesso quando si parla di cambiamenti riguardanti l’illuminazione si pensa solo a lampade e faretti, trascurando, per esempio, il pensiero di comprare delle tende nuove di tessuti più leggeri, come per esempio il lino.

Inoltre, se le normative comunali lo consentono, si può valutare l’allargamento delle finestre.

Luce calda vs luce fredda: quale scegliere?

Luce calda o luce fredda? Sono tantissime le persone che si fanno questa domanda, ovviamente con lo scopo di rendere maggiormente piacevole l’atmosfera di casa. Prima di entrare nel vivo delle possibili risposte, vediamo di preciso di cosa si parla quando si utilizzano le due espressioni. Dicesi luce calda una situazione in cui la temperatura di colore è inferiore ai 3300 K. Si parla invece di luce fredda quando, invece, si ha a che fare con una temperatura di colore superiore ai 5300 K. Per dovere di precisione, è il caso di ricordare l’esistenza anche della temperatura di colore neutra, che rientra nel range compreso tra i valori sopra citati.

Detto questo, vediamo assieme quando è meglio utilizzare un’opzione piuttosto che un’altra. Nel caso della cucina, una zona della casa votata alla creatività e alla condivisione, è opportuno orientarsi verso una luce neutra. Come mai? Un’illuminazione improntata su una temperatura di colore troppo calda espone al rischio di rendere l’ambiente troppo rilassante. Nel caso della luce fredda, invece, si può avere a che fare con influenze poco positive sul senso dell’appetito.

L’unica piccola eccezione è quella del piano di lavoro, dove ci si può orientare verso un’illuminazione mirata caratterizzata da una temperatura di colore fredda. Il motivo? La maggior resa, fondamentale per utilizzare in sicurezza coltelli e altri strumenti potenzialmente pericolosi.

Cosa dire, invece, della temperatura di colore migliore in zone deputate al relax, come per esempio la camera da letto? In questi frangenti, la scelta migliore è orientarsi verso una luce calda. L’optimum prevede il fatto di non esagerare con il numero di fonti luminose – si rischia di dare spazio a un senso di iperattività non certo funzionale, per esempio, al mantenimento del sonno – e di orientarsi verso soluzioni capaci di illuminare l’ambiente in maniera soffusa.

Concludiamo parlando del bagno, dove è bene ragionare come in cucina, ossia distinguendo la zona dello specchio – nella cucina è il piano di lavoro – dal resto della stanza. In questa circostanza, la prima area nominata dovrebbe essere associata a una luce a temperatura fredda o neutra. Per la seconda, invece, ci si può sbizzarrire tenendo conto delle caratteristiche dell’arredamento e dell’importanza di dare sempre spazio a un’atmosfera di relax.

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